WIN 65 - Professione Watsu® Practitioner: “Una fotografia del presente…per guardare al futuro”

Risale ormai a quasi 30 anni fa l’approdo del Watsu® in Italia. Da allora centinaia di studenti sono entrati e continuano ad entrare nel percorso didattico che si conclude con la qualifica di Operatore Professionale. In questo trentennio migliaia di persone hanno potuto sperimentare questa splendida magia acquatica nelle (poche) strutture in cui i professionisti riuscivano e tuttora riescono a portarlo, tra mille difficoltà.

La figura professionale del Practitioner è da sempre “sofferente”. La mancanza di strutture idonee alla pratica, la necessità di una temperatura dell’acqua non inferiore ai 34/35 °C, la ancor poca conoscenza e diffusione del Watsu® su tutto il territorio nazionale, unitamente alla “concorrenza” di chi lo utilizza o lo imita senza aver mai fatto o concluso la formazione riconosciuta da WABA, sono alcuni dei principali problemi nei quali un professionista si imbatte non appena termina il suo percorso formativo.

In questi anni di crescita e sviluppo del Watsu® in Italia, il focus e le energie sono state dedicate prevalentemente e necessariamente alla formazione. Il “dopo formazione” è però ancora un terreno incerto per i neo-professionisti. A loro tocca infatti il compito di promuovere il Watsu® nei territori, divulgarlo, trovare piscine e ad esse presentarlo, spesso per la prima volta. Negli ultimi anni non sono però mancate importanti novità. WABA Italia, l'associazione di categoria degli operatori watsu professionisti, ha portato la figura del Practitioner ad una maggiore visibilità istituzionale. Infatti ha presentato il QRSP (Quadro Regionale degli Standard Professionali) del "Water Shiatsu" presso il Comitato Tecnico Scientifico della Regione Lombardia, approvato con decreto n. 12582 del 30/11/2016; in seguito a ciò il Water Shiatsu è stato inserito nel Registro delle Discipline Bio Naturali del C.T.S. (e altre regioni stanno lavorando per creare registri analoghi). A fronte di questa novità resta comunque il tema di una Comunità di Professionisti poco connessi tra loro, che deve ancora maturare una sua chiara identità e intraprendenza. Ad oggi risulta di fatto difficile reperire informazioni che permettano di descrivere nei dettagli la realtà professionale del Watsu® a livello nazionale. Non esistono dati esaustivi circa il reale numero di professionisti formati in questi 30 anni, peraltro con differenze importanti tra gli operatori “moderni” e quelli dei “primi anni”, che ottenevano il titolo di Practitioner con un percorso molto veloce rispetto all’attuale. Partendo da questa premessa mi sono interrogato su cosa fare per coinvolgere e connettere la famiglia acquatica dei Practitioners perché in futuro potesse essere più protagonista nel definire strategie e iniziative utili alla propria attività.

 Quali e quanti sono i Practitioners formati e/o operanti in Italia? In che tipologia di strutture operano e come svolgono il loro lavoro? Come sono distribuiti sul territorio? Quanti sono realmente attivi e quanti invece non riescono a trovare uno spazio per praticare nonostante siano desiderosi di lavorare col Watsu®?

Sono da pochi mesi nel Direttivo di Waba Italia e da queste domande sono partito per rispondere al punto “idee e proposte per coinvolgere i Practitioners” all’ordine del giorno di una delle prime Riunioni. Due sono state le iniziative “esplorative”, cui da tempo pensavo, e che ho voluto proporre e realizzare prima di affrontare qualsiasi iniziativa volta a coinvolgere la categoria:

 1. Un miglior utilizzo dei social e del web iniziando, per ora, col creare un Gruppo Facebook dedicato ai soli Practioners certificati (ossia in regola con gli standard Waba e che siano o siano stati iscritti nel registro internazionale WABR) unitamente ad un gruppo parallelo su Whatsapp, entrambi chiamati “Watsu® Practitioners Italia” (chi volesse farne parte è ovviamente ben accetto). Questi due strumenti hanno permesso in pochi giorni di connettere una cinquantina di operatori professionali, che in molti casi non si conoscevano o che da tempo non si sentivano. Da questi due gruppi sono stati temporaneamente esclusi gli insegnanti. Questo al solo fine di facilitare il libero confronto tra la base dei professionisti, accomunata dalle stesse necessità ed istanze, legate principalmente alla sola opportunità di lavoro con sessioni individuali.

2. La somministrazione di un piccolo e semplice questionario per tentare di ottenere una fotografia della comunità dei Professionisti del Watsu®, così come si presentava alla fine del mese di Giugno 2019. Il questionario, tenta di offrire uno spaccato il più possibile realistico del mondo professionale italiano del Watsu®, proponendosi soprattutto di raccogliere qualche dato su cui riflettere. Non ha l’ambizione di descrivere con precisione chirurgica la situazione, ma di offrire almeno delle linee di lettura sufficientemente aderenti alla nostra realtà professionale.

 Da una ricerca effettuata grazie alla Segreteria di Waba Italia, risultano essere 137 i Practitioners che Watsu® Italia ha formato sul territorio dal 2003 ad oggi. Venti di loro sono insegnanti, benché non tutti ugualmente attivi. Escludendo i docenti restano 117 Operatori “semplici” (ricordo che i docenti  non hanno partecipato a questo sondaggio). Non ci sono dati sui Practitioners formatisi nei primi anni di diffusione del Watsu in Italia, quando la formazione era molto più veloce e meno articolata. Dopo il tam-tam sui social, 46 operatori hanno chiesto di essere inseriti nei due gruppi sopra indicati. Tutti hanno compilato il questionario per intero e rappresentano una percentuale significativa dei professionisti autorizzati da WABA sul territorio italiano. E’ pressoché impossibile sapere quanti tra i professionisti formati dalle origini ad oggi siano attivi, quindi è altresì difficile stabilire a che percentuale di Operatori attivi corrisponda il campione utilizzato per questo sondaggio, ma è ragionevole pensare che possa rappresentare almeno il 30% della categoria in attività. E’ verosimile infatti che, anche solo per motivi di età, alcuni Practioners formati prima della costituzione di Watsu Italia, ossia 20 o 30 anni fa, non siano più operativi.

Il questionario è stato somministrato a tutti gli Operatori Watsu operanti in Italia che ho potuto rintracciare, sia che fossero iscritti a Waba e/o Watsu Italia, ma anche a quelli non iscritti ad alcuna Associazione.

Se siete interessati ad approfondire le 11 domande e le relative risposte del sondaggio, unitamente  ad alcune personali riflessioni, potete cliccare qui per scaricare l’intero documento.

 Autore: Luciano Conti

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