WIN 52 - Acqua e felicità

A tutti coloro che provengono dal mondo del Watsu o dalle diverse pratiche di BodyWork acquatico sviluppate negli ultimi anni, sono noti gli effetti incredibilmente potenti e profondi che l’acqua produce sul nostro corpo, sul nostro spirito e sulla nostra mente. Il legame con l’acqua è un legame ancestrale, istintivamente stare vicino all’acqua suscita un senso di pace, serenità, rilassamento e contribuisce a creare quel senso di gioia e felicità che scaturisce dalle parti più intime del nostro sistema.

Ma cosa accade quando il più complesso dei nostri organi, il cervello, incontra la caratteristica del pianeta più ampiamente diffusa, l’acqua?

E’ questa la domanda che si pone Wallace J. Nichols nel suo libro recentemente uscito anche in Italia: BLUE MIND MENTE e ACQUA.  Nichols è un biologo marino e ricercatore associato presso l’Accademia delle Scienze in California, dalla stampa americana definito visionario e innovativo per i suoi studi e le sue ricerche legate alla Blue Mind.
Nel suo libro, Wallace cita statistiche, recenti studi e scoperte delle neuroscienze, così come la psicologia ambientale e la biologia evolutiva, per dimostrare quanto l’acqua abbia influenze benefiche su tutto il nostro sistema e in particolare sulla mente, definendo BLUE MIND “il più salutare stato di calma”
“Solo negli ultimi tempi la tecnologia ci ha permesso di immergerci nelle profondità del cervello umano e nelle profondità del mare, con questi progressi la nostra capacità di studiare e comprendere la mente si è ampliata fino a includere un flusso di nuove idee sulla percezione, le emozioni, l’empatia, la creatività, salute e guarigione, e la nostra relazione con l’acqua. Diversi anni fa ho trovato un nome per questa connessione umano-acqua: la Blue Mind, uno stato leggermente meditativo caratterizzato da calma, serenità, armonia e da un senso di generale felicità e soddisfazione nei confronti della vita nell’istante presente.“
Per molte persone stare vicini al mare, seduti a guardare  il blu delle acque è un toccasana per la mente e per lo spirito, un calmante naturale e potente. E non c’è da stupirsi di questi effetti, perché, come sottolinea l’autore,  “proprio la vicinanza  del  mare è in grado di stimolare nel  cervello la produzione di oppiacei naturale  quale la  dopamina, la serotonina e l’ossitocina, ovvero gli ormoni che contribuiscono alla sensazione di felicità e appagamento. Queste sostanze neurochimiche influenzano non solo il sistema limbico (il cervello “emozionale”) ma anche le funzioni corticali, quelle più elevate, che ci inducono a prendere le decisioni che determinano il nostro comportamento di ricerca della felicità. La felicità, perciò, insieme ad altre emozioni, è un fenomeno diffuso nell’intero cervello”.
A questo punto l’equazione è facilmente fatta: maggiore è la vicinanza all’acqua e al mare, maggiore è il livello  di felicità che si crea nel sistema.

Potete anche facilmente fare un esperimento, in questo momento mentre leggete: “ ricercate nella vostra mente un’immagine, un momento, in cui vi siete sentiti rilassati, leggeri, ma anche estremamente vitali. Collocatevi in un’ambientazione naturale, e quasi certamente, per la maggior parte di voi, ci sarà la presenza dell’acqua.
La Blue Mind è uno stato che si viene ad attivare naturalmente e spontaneamente quando semplicemente l’elemento acqua è intorno o vicino a noi. Anche la semplice presenza di un acquario sulla scrivania, l’osservazione di  una foto o l’ ascolto  dei suoni delle onde, può rallentare il chiacchierio della Mente duale e attivare lo stato rilassato e pacifico di una mente più creativa e meditativa.  Questa è la condizione ideale per la manifestazione di intuizioni, nuove idee o soluzioni a problemi  apparentemente insormontabili. Leggendo tra le righe: “stare nei pressi dell’acqua fornisce un ambiente ricco di stimoli sensoriali, con una quantità di “dolce fascinazione” sufficiente perché la nostra attenzione focalizzata riposi e la rete di default mode si attivi, permettendo al cervello di allacciare connessioni tra elementi diversi per creare qualcosa di interamente nuovo.  Non è una coincidenza che Archimede si trovasse nella vasca da bagno quando dedusse il metodo per misurare il volume di un oggetto di forma irregolare poi chiamato Principio di Archimede.”

Anche in Italia sono state avanzate ricerche in ambito neurofisiologico sull’attività cerebrale in connessione con la dimensione acqua e in particolare durante l’immersione nelle acque termali. Il dott. Nitamo Montecucco, ha misurato un forte aumento della sincronizzazione cerebrale durante i bagni, che può permanere a lungo.
Per sincronizzazione cerebrale si intende una coerenza tra le onde dei due emisferi, la parte destra del cervello che comunica con la parte sinistra. Non più separati, razionale o intuitivo, maschile o femminile, ma due parti che possono scambiarsi informazioni, comunicare tra loro inviare messaggi, creare un terreno per una salute globale.
Questi esperimenti hanno anche dimostrato che quando due persone entrano insieme in una vasca termale questa profonda connessione avviene anche tra i loro cervelli e i loro corpi, una sottile empatia che permette una comunicazione profonda al di là delle parole, una comunicazione fatta di silenzi, di risonanze, di battiti di cuori.

Non è forse quello che succede durante una sessione di Watsu??  

Dopo aver letto il libro di Wallace mi è sorto il desiderio di scrivergli, di raccontargli delle nostre meravigliose pratiche acquatiche, e chissà, magari anche un giorno organizzare insieme un Festival Watsu Blue Mind … ma forse anche io sono una visionaria.

Autore: Keli Procopio

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