WIN 56 - Watsu®, pseudo wazzu e falso watsu

   “Watsu® è un'esperienza, è un viaggio nel respiro e nel silenzio, nella danza e nella quiete, nell'abbandono e nel sostegno, nella gioia e nell'accoglienza delle emozioni, è dare e ricevere nel caldo abbraccio dell'acqua.” Queste parole, poi copiate da diversi siti, le scrissi io qualche anno fa per la homepage del vecchio sito di Watsu Italia.

   Sono parole nate dal cuore, dal profondo amore e rispetto che nutro verso questa Arte delicata e allo stesso tempo potente. Arte che a me ha dato tanto, che mi ha letteralmente stravolto la vita. Arte che difendo con ogni mezzo possibile.
   La formazione ha richiesto un grande impegno, sia economico sia energetico, ma sono contenta di non aver saltato nemmeno un corso e, anzi, di averne ripetuti alcuni perché ogni singola volta ne uscivo arricchita; ammetto che, in quegli anni, non vedevo l’ora di finire, ma ho capito solo a distanza di tempo la preziosità di ogni singola esperienza. Ora molti allievi cercano di saltare più corsi possibili, di far giustamente valere una professionalità acquisita in altri campi, ma continuo a pensare che il percorso per diventare operatore Watsu abbia un valore maggiore di altre formazioni (che ho fatto e che tutt’ora sto seguendo) e che abbreviarlo non sempre sia una buona idea.
   Il lavoro in acqua calda, sia esso vissuto come studente, professionista o ricevente, richiede una qualità di presenza e profondità unici, che può portare a toccare corde nascoste molto delicate e, nello stesso tempo, dona la possibilità di attivare potenti risorse di auto guarigione e riequilibrio. Per poter essere professionisti in grado di essere veramente presenti, di accogliere e non farsi travolgere dai vissuti che i nostri clienti possono lasciar emergere, ritengo fondamentale mettersi in gioco in prima persona ed esplorare quei vissuti prima di tutto sulla nostra pelle, con il nostro corpo, nella nostra anima. Ogni singolo corso, anche quello che, dal titolo, ci può sembrare superfluo o banale, può avere in sé lo spunto per una grande crescita e ci può portare ad essere professionisti migliori.
   Watsu® è il frutto di una intuizione originale di Harold Dull, di una mente creativa tutt’ora in azione e non c’è niente di meglio, per apprendere davvero un’Arte e il Watsu® in particolare, che lavorare a stretto contatto con chi ha avuto la “prima visione” e con chi ne porta avanti lo spirito originario e continua a collaborare con lui.
   Ecco perché diffido di ogni forma di pseudo wazzu.

   Nell’ottobre del 2010 festeggiammo il decimo anniversario di Watsu Italia. L’allora presidente Antonello Calabrese preparò una presentazione nella quale parlò dei vari tentativi di riproduzione del Watsu® ad opera di persone che magari non avevano nemmeno partecipato ad un corso, ma visto forse qualche video, rimescolato un po’ le carte e poi “inventato” una nuova pratica con un nuovo nome, bypassando il blocco del marchio registrato. Ricordo che iniziò dicendo: “il successo di un prodotto lo si riconosce da quante imitazioni ha”. A giudicare da quanti esempi inserì in quella diapositiva, direi che Watsu ha veramente sbancato.
   Definisco quindi “pseudo wazzu” tutte quelle pratiche che vagamente gli somigliano, ma che, osservando con occhio critico i video presenti in rete, sono ben lontane dall’averne compreso i principi e il senso generale. Questo può portare a esperienze non proprio positive da parte di chi riceve, ma mi preoccupo anche per gli studenti a cui non sono insegnate le basi del radicamento in acqua, del muoversi senza sforzo, delle meccaniche corporee dell’operatore e del ricevente, che sono completamente diverse da qualunque disciplina bio naturale non praticata in acqua. L’unica nota positiva è che, per l’appunto, queste persone ammettono di praticare altro definendolo in tanti modi diversi quindi, come diceva Charles Caleb Colton: “L’imitazione è la più sincera delle adulazioni”.
   Ma quando l’imitazione sconfina nella truffa, “mi sale il crimine” perché si entra nel campo del falso watsu.

   Ritorno per un attimo all’inizio: durante la formazione amavo così tanto Watsu® che mi ripetevo costantemente che non sarebbe mai stato il mio lavoro. Ma il destino aveva ben altri progetti e sono diventata non solo insegnante, ma anche presidente di WABA Italia, l’associazione di categoria dei professionisti di Watsu.
   Gran parte della mia attività consiste nel ricevere, cercare e verificare segnalazioni relative a operatori, insegnanti, terme, centri benessere e quant’altro propongano Watsu senza averne alcuna autorizzazione: in questo consiste principalmente l’attività di difesa del marchio, registrato e protetto dal punto di vista grafico e fonetico.
   WABA Italia nacque nel 1993 principalmente con questo scopo, quando Harold era da poco arrivato in Italia, proprio perché un americano non poteva farlo personalmente secondo le leggi vigenti in quegli anni. Per qualche anno l’associazione rimase in secondo piano, soprattutto dopo la fondazione di Watsu Italia, che assunse il compito di progettare la formazione orizzontale (esperienziale) e verticale (professionale).  Successivamente, grazie ai cambiamenti che pian piano coinvolsero le discipline bio naturali sul territorio italiano, WABA Italia adeguò i suoi scopi, diventando il punto di riferimento nazionale di tutti i professionisti.
   In questi anni ho contattato centri che avevano operatori, secondo loro qualificati, ma che avevano frequentato solo il Basic; operatori convinti di aver fatto una formazione costosamente corretta e invece ho avuto l’ingrato compito di comunicare che erano stati truffati; insegnanti che hanno ammesso di aver visto solo un video e proponevano “corsi abilitanti” di tre giorni; insegnanti che hanno proposto corsi in acqua a 29° per fare un favore al gestore del centro e “mi ricordo che le ragazze avevano un freddo cane”. Giusto per citare alcuni tra gli esempi più eclatanti.
   Solitamente riesco ad ottenere una revisione delle proposte in modo amichevole e veloce, ma ogni tanto devo sfoderare l’arma dell’intervento legale, con la certezza di essere nel giusto. Qualcuno, immagino fischiettando come se nulla fosse, cancella articoli e modifica parole; qualcun altro è un po’ più duro di comprendonio, ma alla fine si trova una soluzione.

   Tutto questo comporta un grande impegno in termini di tempo, emozioni, pazienza.
   Chiedo ad ogni professionista che ha letto questo articolo di darmi una mano, prendendosi cura prima in prima persona dell’Arte che pratica e ricordandosi, per esempio, di far apporre la ® in ogni volantino: mi sto antipatica da sola quando devo fare la balia e scrivervelo ogni volta che vedo materiale incompleto.
   Chiedo ad ogni cliente di avere il coraggio di accertarsi del percorso formativo fatto dagli operatori a cui si affida (diritto di informazione garantito dalla Legge 4/2013): non sempre la maestosità del centro/spa/terme a cui ci si rivolge è indice di professionalità o autorizzazione all’uso del marchio Watsu.
   Chiedo ad ogni struttura di assumersi l’impegno di informarsi su quali siano i requisiti formativi minimi per ogni disciplina bio naturale proposta: è nel vostro interesse e dei vostri clienti. Anche gli ambienti in cui si svolgono le varie attività hanno un’importanza fondamentale.

   Grazie per aver essere arrivati fino alla fine di questo lungo articolo senza saltare nemmeno una riga.

   Grazie Harold. Grazie Acqua.
   Con Amore,
   Shakuntala

Autore: Shakuntala Tiziana Riva
Presidente WABA Italia
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www.wabaitalia.it

 

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