WIN 69 - Watsu esperienza dell’essere Uno col Tutto
La vita di ciascuno di noi è fatta di relazioni: quella con noi stessi e con ciò che è altro da noi: persone, animali, il mondo fuori, la natura, l'acqua. e persino Dio o l’esistenza, o principio di creazione, in qualsiasi modo vogliamo chiamarlo. In questo “altro”, quindi, com-prendiamo tutto. E proprio dall’aver fatto nostro questo tutto e averlo com-preso e interiorizzato, che dipende gran parte della qualità della vita e delle relazioni che abbiamo.
Tutto è uno e si manifesta anche nel nostro corpo, con le stesse dinamiche con le quali si manifesta in natura e nelle relazioni tra essere umani. Il problema è che la maggior parte di noi lo ha dimenticato. La prima volta che ho vissuto la sensazione dell’essere e sentirmi “Uno con il Tutto” è stato proprio in acqua mentre ricevevo una sessione di watsu sott’acqua. Ero praticamente quasi alla fine del mio percorso di studi. Le tante ore di acqua calda e di watsu avevano iniziato a sciogliere la mia corazza fisica e muscolare, frutto di tanti anni di sport agonistico e non solo. Il risultato di un adattamento ad una vita molto infelice, relazioni familiari molto conflittuali, mancanza totale di dialogo. La dinamica di fondo che mi teneva al mondo: il controllo di una grande rabbia inespressa, che non riuscivo ad accettare e a lasciare andare. Durante quella sessione, che ricordo ancora con grande emozione, nel totale abbandono all’acqua, ho iniziato a sentirmi come acqua, non c’era più alcuna separazione tra ciò che definivo me stessa e l’acqua dove ero immersa. Un senso di profonda unione così forte e assoluto da motivare in me, da quel momento in poi, il senso della mia vita, che avevo perso, o che forse non avevo mai avuto, che era ciò che mi conduceva alla ricerca di esperienze, che colmassero, al contrario, quel senso di solitudine profonda e di separazione da tutto e tutti, che mi portavo appresso, sin dalla nascita. Durante quella sessione si era riaccesa in me una memoria vitale, che è proprio una memoria cellulare, presente nel creato universale, che ci rende unici e allo stesso tempo uguali al tutto e nel tutto di cui siamo umile parte integrata.
Esperienze, vissuti, sensazioni emozioni che da quel momento in poi ho rivissuto talvolta stando in profonda connessione con la natura o durante la pratica della meditazione. Momenti magici di profonda unione in cui si apre come un dialogo in cui nel silenzio più assoluto, qualcuno, forse la vita o semplicemente Dio inizia a parlarti.
Quando si impara ad amare l'acqua e la natura è perché in qualche modo abbiamo imparato ad amare noi stessi. La consapevolezza di essere acqua contenuta in ogni nostra piccola cellula, non può che farci riflettere sulla natura di ciò che siamo. In ogni piccola cellula contenuta nel nostro corpo così come ovunque in natura e nel mondo in cui viviamo è presente l’acqua, in una miriade di forme differenti, che pur sempre è e rimane acqua, nella sostanza.
Al di là della forma del corpo fisico, attraverso la sensazione di essere senza forma, qualità suprema dell’acqua, sentendomi come cellule disciolte in colori acquarello, come in un arcobaleno, è lì, in quei precisi istanti, che ho ritrovato un filo d’oro di riconessione con la vita ed una visione spirituale della mia esistenza. Ogni volta che ci immergiamo in acqua quello che succede è che possiamo rinnovare quel ricordo, quel senso di unione, profondamente nutriente, marchiato nelle nostre cellule, un imprinting naturale, che è la chiave per stare in salute, per creare armonia nella nostra vita e che ci lega alla vita stessa. Questa è anche l’informazione che ci arriva a livello inconscio, che il corpo, quando è immerso, recepisce con un senso di benessere generale.
L’acqua comunica al nostro sistema nervoso il messaggio che è integro, che c'è unione tra le sue singole parti, organi, tessuti, cellule; un messaggio di conforto e dolcezza, unione, proveniente dall’acqua che accoglie, abbraccia, contiene; una vocina rassicurante che dice: "Va tutto bene"!
L'immagine dell'acqua che rimanda all'archetipo del viaggio, come ricerca interiore, che le esperienze in acqua procurano, come effetto collaterale importante, mi ha da sempre intrigata.
La stessa simbologia dell’acqua ci induce a un viaggio nelle profondità della nostra psiche, che probabilmente non trova eguali in altri elementi, proprio per il suo significato universale e indissolubilmente legato ai temi della nascita, della morte e del rinascere, del cambiamento, quindi, in un percorso interiore, che dalla coscienza, attraversando l’inconscio, ci porta alla realizzazione di una maggiore consapevolezza e alla ricerca della nostra individuazione verso una visione spirituale della vita.
Osservate il mare! Niente come la sua bellezza può far nascere un desiderio di ricerca dell’Assoluto. Ma se bellezza possiamo osservare e riconoscere fuori di noi è perché bellezza coltiviamo dentro di noi. Il mondo fuori è solo lo specchio del nostro mondo interiore.
Ed è in questa riconoscenza, appartenenza, accettazione e nello stesso tempo nel lasciare andare che sta il dono più grande dell’esistenza di ognuno che è la chiave di ogni guarigione. Così come, a mio parere, niente più dell’acqua è più simile al Tutto, all’Uno, che attraverso l’amore unisce le singole gocce d’acqua nel mare dell’esistenza.
Tutto dall’acqua nasce e nell’acqua ritorna, soltanto l’acqua rimane eterna, come la vita, fonte e fine di ogni cosa.
Autore: Sandra Cau